Vediamo oggi un’anteprima del nuovo strumento che sta prendendo forma presso la Business Model Foundry di Alexander Osterwaler: the value proposition designer. Preciso subito che si tratta di uno strumento ancora work-in-progress quindi le informazioni riportate potranno subire delle modifiche prima della versione definitiva.

Come è facile intuire dal nome dello strumento, si tratta di una tecnica strettamente lagata alla value proposition del nostro modello di business e focalizza l’attenzione sulle relazioni (sia positive sia negative) tra questa ed i bisogni del segmento di mercato. Anche graficamente è evidente il collegamento tra value propostion designer e business model canvas.

Come compilare il grafico

Partendo dal cerchio di destra, che rappresenta uno specifico segmento di mercato, è facile individuare le tre parti in cui è stato diviso:

  • customer job(s);
  • gains;
  • pains.

I customer jobs sono le attività e gli obiettivi che i clienti facenti parte del segmento in esame vogliono raggiungere. Si tratta sia di necessità concrete sia di bisogni più astratti sia attività molto concrete che rappresentano, appunto, il traguardo che i nostri clienti (o i nostri potenziali clienti) vogliono raggiungere. I restanti settori, invece, sono stati creati per contenere le idee, le impressioni, le opinioni e, più in generale, i pensieri dei clienti in merito agli obiettivi e alle attività che sono state indicate come customers jobs. Credo sia superfluo indicare che pains e gains si riferiscono, rispettivamente, a concetti negativi e positivi.

Concettualmente questa suddivisione viene ripresa nel quadrato a sinistra del foglio, identificato da un pacco regalo.

Il quadrato della value proposition si compone delle seguenti parti:

  • products & services;
  • gain creators;
  • pain relievers.

Più nello specifico i products & services sono i prodotti ed i servizi che il nostro progetto o la nostra start-up mette a disposizione dei clienti per aiutarli a raggiungere i customers jobs.

Le parti gains creators e pain relievers giustificano come ciò che è stato identificato come products & services aiuti i clienti nei confronti dei gains e dei pains che i clienti hanno verso gli obiettivi che vogliono raggiungere.

Approfondimenti

Per approfondire l’argomento segnalo alcune fonti interessanti:

entrambi sono articoli scritti dallo stesso Osterwalder sul proprio blog all’interno del sito Business Model Alchemist, il primo è un’introduzione a questo metodo mentre il secondo ha un taglio più di approfondimento.

Dove trovare il pdf da stampare?

Una bozza del value proposition designer può essere scaricata direttamente dal sito del Business Model Generation a questo indirizzo.

Nicola S.

ingegnere industriale appassionato di digital management, logistica e produzione. Ha lavorato in diverse grandi aziende nei settori della logistica, oil&gas e della consulenza IT. Ha studiato presso l'Università di Trieste e presso la University of Technology di Sydney.

More Posts - Website