Qualche giorno fa ci siamo occupati di fare un’introduzione alla matrice BCG (ovvero la matrice Boston Consulting Group). In tale introduzione è stata definita tale matrice e come il piano individuato dal tasso di sviluppo del mercato e dalla quota di mercato viene ripartito in quattro aree ideale. Nell’articolo odierno vedremo di andare oltre approfondendo come vengono valutati questi due fondamentali valori che permettono di individuare una posizione sulla matrice.

Matrice Boston Consulting Group (Ericmelse)

Matrice Boston Consulting Group (Ericmelse)

Tasso di sviluppo del mercato

In questo indicatore si deve tenere conto delle caratteristiche del mercato e, più in particolare, si deve stimare la posizione di un determinato prodotto nelle fasi del ciclo di vita del mercato. Inevitabilmente è un valore piuttosto difficile da individuare dato che è impossibile conoscere con certezza quali saranno le evoluzioni di un mercato; nonostante questo è possibile utilizzare alcuni strumenti ed alcune informazioni per giungere ad una stima solitamente accettabile:

  • dati storici del mercato in esame;
  • dati storici ed attuali di un mercato con caratteristiche simili;
  • modelli di evoluzione del mercato nel tempo;
  • obblighi legislativi con scadenze in un futuro prossimo.

Il grado di interesse dell’azienda per il mercato non è costante nel tempo ed anche l’entità dello sforzo finanziario tende a cambiare.

Lo scopo di questo indicatore è la valutazione dell’attrattività del mercato.

Quota di mercato

La quota di mercato relativa è un valore che si riferisce direttamente all’entità di clienti (sul totale) “posseduti” da uno specifico prodotto. E’ possibile calcolare questo valore più facilmente del precedente essendo legato ad una situazione attuale e non ad uno scenario futuro (quindi caratterizzato da incertezza). La stima del mercato è comunque tutt’altro che banale e richiede una profonda e mirata analisi di mercato per stabilire la propria quota e, molto più importante, quella dei nostri competitors.

Quanto maggiore è la quota di mercato relativa tanto più bassi possono essere i costi unitari dell’azienda

In questo ed in molti altri casi è preferibile ragionare in valori relativi. In altre parole una vota noti (o stimati) i valori che descrivono la distribuzione delle quote di mercato tra le varie aziende, queste devono essere espresse rapportandole alla quota dell’attore principale di quel mercato.

Nicola S.

ingegnere industriale appassionato di digital management, logistica e produzione. Ha lavorato in diverse grandi aziende nei settori della logistica, oil&gas e della consulenza IT. Ha studiato presso l'Università di Trieste e presso la University of Technology di Sydney.

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