Questo articolo è una breve ma necessaria introduzione alle carte di controllo, argomento che verrà ripreso più nello specifico nei prossimi post con indicazioni teoriche e pratiche sulla costruzione e sulla lettura delle carte di controllo.

Carte di controllo

Le carte di controllo sono un potente strumento per monitorare l’andamento della variabilità di un processo, per questo motivo rappresentano una delle tecniche principali dello statistical process control (SPC). Con variabilità del processo si intende la fluttuazione dei valori misurati attorno ad un valore centrale. I princìpi lean pongono come obiettivo il fatto che la distribuzione dei valori misurati nell’output di un processo sia il più stretta possibile mentre le specifiche tecniche (tolleranze dimensionali, vincoli di progetto, …) pongono come obiettivo dei valori limite da non superare. Anche se i prodotti misurati rispettano le specifiche di progetto è comunque utile costituire una carta o più carte di controllo per evidenziare alcuni comportamenti dello stesso come la tendenza ad andare fuori controllo, oppure la presenza di due distribuzioni distinte (che potrebbero essere causate per esempio da due operatori che impostano la macchina in modo diverso). Le carte di controllo, dunque, non solo sono in grado di darci una chiara visione se l’output rispetta i limiti imposti ma ci consente di monitorare costantemente e con rigore matematico-statistico l’andamento dello stesso nel tempo. Infine l’utilizzo di questi strumenti ci permette di misurare quantitativamente eventuali miglioramenti apportati al processo valutando immediatamente i vantaggi tecnico-economici conseguenti.

Le carte di controllo sono quindi rappresentazioni grafiche di un processo nel tempo basate su rigorosi criteri statistici ma facilmente interpretabili anche dai meno esperti. Ne esistono molte versioni ma tutte quelle tradizionali (ovvero quelle che rispecchiano gli standard di base messi a punto negli anni trenta da Walter Sheward) appartengono ad una delle seguenti categorie:

  • carte di controllo per variabili: utilizzano delle misurazioni quantitative (per esempio il peso di un prodotto o la sua lunghezza);
  • carte di controllo per attributi: utilizzano delle misurazioni qualitative (per esempio un prodotto che può essere conforme oppure non conforme).

Nicola S.

ingegnere industriale appassionato di digital management, logistica e produzione. Ha lavorato in diverse grandi aziende nei settori della logistica, oil&gas e della consulenza IT. Ha studiato presso l'Università di Trieste e presso la University of Technology di Sydney.

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